Origins
Sàmbene in lingua sarda significa “Sangue”.
Sangue come linfa vitale. Sangue come la natura di una terra.Sangue come temperamento degli uomini in costante tensione evolutiva.
Sàmbene: your redvolution
Sàmbene in lingua sarda significa “Sangue”.
Sangue come linfa vitale. Sangue come la natura di una terra.Sangue come temperamento degli uomini in costante tensione evolutiva.
Sàmbene: your redvolution
Sardegna, terra ricca di storia, tradizioni, scambi e incontri. Un’isola con all’interno un’isola con numerose peculiarità.
Il progetto “Sàmbene” Un nuovo approccio fatto di innovazione nel rispetto della tradizione. Evoluzione e rivoluzione.
“Sàmbene” adotta la cultura secolare della vite abbinata alle più moderne tecniche di vinificazione, per arrivare ad un prodotto nuovo ed innovativo.
Note calde e avvolgenti, profumi fruttati e decisi. Sàmbene si fa scoprire ad ogni sorso.
Sàmbene nasce dal sapiente connubio tra il più famoso vitigno sardo e prestigiose uve internazionali (Cabernet-Sauvignon and Sirah).
Sàmbene è un’esperienza indimenticabile, differente, unica. Emozionante.
Vitigni: Sapiente blend di uve autoctone, Cabernet-Sauvignon e Sirah.
Terreno: Calcareo misto a marne
Raccolta nel mese di Settembre, a mano con attenta selezione delle uve
Prodotto con uve fermentate a cappello sommerso e controllo delle temperature. Affinato per circa nove mesi in acciaio, leggero passaggio in legno e ulteriori 6 mesi in bottiglia
Colore rosso porpora con riflessi violacei
Profumo vinoso intenso, persistente e complesso con dominanti note di frutti rossi maturi
Gusto secco, equilibrato, pieno, con ampia corposità e ottima struttura tannica. Avvolgente con retrogusto complesso e persistente.
Corposo con una gradazione intorno ai 13,50%Vol.
Buona tenuta all’ invecchiamento per almeno 4 anni
La guerra infuriava da anni nell’antica Barbagia, al centro dell’isola di Sardegna. L’esercito del Re degli Iliensi era ormai in ginocchio, travolto dalle innumerevoli orde degli invasori cartaginesi.
Le vedette sul Grande Nuraghe videro arrivare il messaggero degli invasori il quale, una volta entrato a corte, chiese udienza al Re. “Il mio Imperatore manda a dire che il vostro regno ora è suo. Se vorrete evitare di essere spazzati via per sempre,consegnatemi la vostra corona in segno di resa e il sangue del vostro primogenito, il guerriero più valoroso del vostro esercito.”
Il Re si ritirò per pensare. Radunò i tre saggi e chiese loro un parere. Il più vecchio dei tre disse: “Dagli la tua corona e inviagli un’anfora del nostro vino. Di loro che si tratta del “Sàmbene” del tuo primogenito e chiedi che l’imperatore ne beva un sorso per prendere la sua forza.” Il Re si persuase del consiglio.
L’imperatore ricevette la corona e subito la indossò. Ricevette l’anfora e la aprì. Affondò in essa una capiente coppa e bevve ciò che pensava essere il sangue del guerriero. Ne rimase estasiato. Non si trattava di sangue, ma l’ebbrezza di quel nettare arrivò fino al suo cuore e l’addolcì. Non aveva mai assaggiato qualcosa di più buono e avvolgente, sensuale e inebriante.
Continuò a bere e quella notte, come mai era successo prima, i suoi sogni furono popolati di gioia e pace. Il giorno dopo fece sellare il suo cavallo e si recò dal Re, portando un’offerta di pacifica convivenza ma con la preghiera di poter conoscere il segreto di quel nettare.
Da allora, su quelle terre, “Sàmbene” è simbolo di cambiamento.
(dagli antichi testi)
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